Il mondo poetico che vive in Infanzia Resa, l’ultima raccolta poetica di Sebastiano Aglieco, pubblicata nel 2018 da Il Leggio Libreria Editrice, potrebbe
essere rappresentato come un territorio che si dispiega, si rispecchia e
allude, duplica la sua materia in forme opposte, distendendosi tra due
assi.
Un asse percorre la poesia come dialogo con
l’Altro, invito a disporsi in comunione autentica con l’essenza più vera
e profonda dell’Altro, con un’anima che si annuncia da lontano: Vedo un pianeta immenso popoli/ l’anima, in tanta lontananza. (p.
15), dicono i versi di uno dei bambini in mirabile dialogo maieutico e
poetico con il maestro. La raccolta è costellata di testi in corsivo,
definiti da Aglieco gli “angeli custodi” che lo hanno ancorato
“saldamente alla terra, al qui e ora, senza svagare” (p. 138), ne sono
autori i bambini che egli ha seguito in questi anni a Milano, come egli
stesso scrive in apertura della raccolta.
L’altro asse è quello del ritiro, della
riflessione, il luogo di meditazione e contemplazione necessario all’io
poetico per decantare la visione, per coglierne i segni e la necessità,
la potenzialità attuabile di un tempo più giusto per cui battersi. È
l’attitudine che richiede la celebrazione quotidiana del Rito (p.
19), la separazione dal tempo, la creazione di uno spazio sacro
costituito dal tempo-scuola, l’inizio quotidiano di questo tempo segnato
dalla suggestione delle luci che si accendono nel parco alle otto e venti di ogni mattina. La lettura prosegue su Poeti del Parco... e in compitu re vivi
Nessun commento:
Posta un commento