Elena,
Ecuba e le altre. Una lettura pedagogica.
Nella sua ultima raccolta, Elena, Ecuba e le altre, Arcipelago Itaca, 2019, Maria Lenti segue
tracciati intenzionalmente divergenti e rappresenta miti e storie del
patrimonio culturale occidentale in una versione inedita dando voce alle donne.
Versi sapienti e
curatissimi stroncano tante delle
motivazioni addotte dagli dei e dagli eroi per le loro azioni di cui rivelano
mancanza di ascolto e di empatia; rivoltano le vicende e i vissuti ponendoli su
scenari aperti dal sentimento, dal dialogo, dalla predisposizione all’ascolto e
all’inclusione dell’Altro; cesellano la grazia del dono e l’ironia che
distanzia e amplia la visione. Insegnano.
Leggendo
diventiamo consapevoli della possibilità di una interpretazione plurale e
sfaccettata, della possibilità di un mutamento delle consuetudini di lettura
nel segno di una ricezione attiva che implica il principio della scelta, il
vaglio critico che consente di andare oltre.
“Oltrecanone” come
scrive Alessandra Pigliaru nella sua precisa ed efficace prefazione riportando
in nota il riferimento a un lavoro omonimo del 2015 a cura di Anna Maria Crispino. Oltrecanone come moto che in questa raccolta
oltrepassa con un doppio movimento, percorso e sguardo interno ed esterno, il
sistema e il canone in cui siamo soliti rispecchiare la nostra personale immedesimazione
di lettori.
La lettura continua su Poetarum Silva
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