Con le poche parole che sa. Lettura di Sebastiano Aglieco.

 

Cristina Polli, TUTTO E OGNI SINGOLA COSA, Edilet 2017

Viene la pelle d’oca, ne so qualcosa, che un insegnante senta anche la vocazione della poesia.
Faccio il maestro da molti anni e so benissimo l’indifferenza che alligna a scuola in merito alla parola poetica, sia nel leggerla (leggerla, farla leggere ai bambini) sia nel praticarla (utilizzarla come strumento potentissimo di espressione di libertà, di crescita). La sensibilità verso la poesia sviluppa una sensibilità particolarissima verso l’insegnamento e i bambini che però ci fa sentire in solitudine, distanti, non sempre partecipi degli ingranaggi dell’istituzione scolastica.
Sono parole che mi vengono in automatico leggendo questi versi di Cristina Polli…che di professione fa la maestra.

Abito nella mia torre d’avorio,
fortezza eletta del mio sentire,
solitudine arroccata dove lascio
aditi dischiusi ad intuire
destini di umanità contrassegnati
da composti tormenti di passioni.
p. 11

Il tono di questo modo di sentire a parte prosegue anche nelle pagine successive: 

...


Sebastiano Aglieco mi sorprende incantata - come confesso, con un sorriso, di essere stata spesso da bambina - nel mio sentire a parte, nella ricerca di equilibri nella parola e nel gesto. Lo ringrazio per questa lettura che, pur individuando tracce di un’anima non pacificata e, forse proprio per questo, mi restituisce integra. La recensione è stata pubblicata l'8 luglio scorso sul suo blog: Compitu Re Vivi.

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