Poesie sugli scaffali. Luise Glück, Bucaneve

 


 

Fare e ascoltare poesia significa infatti partecipare al costituirsi di una comunità e farsi interprete del suo desiderio disinteressato di verità, di ricerca di autenticità nel rapporto con se stessi e col mondo. (Sonia Giovannetti, La poesia malgrado tutto, Castelvecchi, 2022, p. 62). 

Letture, riletture, proposte di poesie dagli scaffali della mia libreria.  Ogni settimana una poesia, l'invito a una lettura calma, sospesa, a una rilettura "di ogni cosa intorno" (dal titolo di una raccolta di Silvia Vecchini e Marina Marcolin).

L'immagine è un dipinto del pittore espressionista Franz Marc, Die großen blauen Pferde , Grandi cavalli  azzurri, e ci accompagnerà in queste letture.

 

 Bucaneve

 

Sapete cos'ero, come vivevo? Sapete

cos'è la disperazione; allora 

l'inverno dovrebbe avere senso per voi.

 

Non mi aspettavo di sopravvivere,

con la terra che mi schiacciava. Non mi aspettavo

di svegliarmi, di sentire

nella terra umida il mio corpo

capace di rispondere di nuovo, ricordando

dopo tanto tempo come riaprirsi

nella luce fredda

della primissima primavera:


impaurito, sì, ma di nuovo fra voi

gridando sì, rischia la gioia 


nel vento aspro del nuovo mondo.


(traduzione di Massimo Bacigalupo)



Do you know what I was, how I lived? You know

what despair is: then 

winter should have meaning for you.


I did not expect to survive, 

earth suppressing me. I didn't expect

to waken again, to feel

in damp earth my body

able to respond again remembering 

after so long how to open agai 

in the cold light 

of erliest spring- 


afraid, yes, but among you again

crying yes risk joy


in the raw wind of the new world. 


Luise Glück, L'iris selvatico, Il Saggiatore, 2020, pp. 26, 27, traduzione di Massimo Bacigalupo

 

Nessun commento:

Posta un commento