sabato 23 settembre 2017

Foglie




Sui rami dell’albero
le foglie gialloverdi
imprecise
e sperdute
-isolate ai margini-
come mondi remoti
che non sanno uguale
il riverbero d’oro che le coglie
o che le percorre una a una
il fremito inquieto del vento.




Charle Joseph Beauverie - Pianura di Forez, 1924

 



lunedì 18 settembre 2017

Haiku



Trilla lo storno
quieto suono di nulla
si fa breve il giorno




Hiroshige Utagawa - da Cento vedute famose di Edo








giovedì 14 settembre 2017

Giorgio Galli legge "Tutto e ogni singola cosa"




Toni idilliaci dissimulano una pulsazione incalzante. Così si presenta la poesia di Cristina Polli, profondamente femminile per la vitale essenzialità, la contemplativa drammaticità dei momenti più intensi. Robert Schumann scrisse che la musica di Chopin somigliava a “cannoni nascosti tra i fiori”. Potremmo dire lo stesso di questa poesia, ma l’immagine dei cannoni si rivelerebbe fuorviante: qui la forza non è mai muscolare, è forza senza afflato di potenza. Cristina ci schiude una vita segreta, separata in apparenza dal “reale”, custodita come una perla rara che può uscire solo così, timidamente, con forza. Non è una poesia confessionale: è la mappa di una difficile geografia interiore, di un mondo custodito e difeso e non esposto, un mondo che non può vivere nel mondo esterno, anche se sente e vive il mondo esterno. Ovunque un senso di assenza, di attesa, un’angoscia trattenuta e immobilizzata in istanti-simbolo come nella pittura metafisica. Tutto è rarefatto, le parole sono posa raccolta sul fondo, piccole pause nel silenzio. La musica di questi versi non va cercata nel suono, ma nei silenzi a cui il suono è sottratto. E’ l’autrice stessa a dirci, al principio della raccolta, che la sua sensibilità consta di “composti tormenti di passioni”.
Genero metafore di pietra,
roccaforti a spigolo vivo, oltre
strali di parole che trapassano
come lame taglienti i miei pensieri –
residui di avidità – prigionieri
di una cupa estranea accidia.”
Il sentimento si compone in figure archetipiche. Una delle quali è la lontananza:
...
 per continuare : Tutto e ogni singola cosa














lunedì 11 settembre 2017

Come di carta azzurra



Come di carta azzurra appare il monte
sotto le nubi nere a mezzo cielo
contorni tagliati per un collage
che dispone memoria e lontananza.
Torna  presente il lago d’autunno
superficie di nebbia che disperde
ogni inquietudine ogni domanda
ogni inutile sforzo della mente.
Sotto il cielo mutano le forme
il pensiero è sponda dello sguardo. 



Caspar David Friedrich - Der Mönch am Meer, 1808