Poesie sullo scaffale. Ain Kaalep, I geni

 

 

Fare e ascoltare poesia significa infatti partecipare al costituirsi di una comunità e farsi interprete del suo desiderio disinteressato di verità, di ricerca di autenticità nel rapporto con se stessi e col mondo. (Sonia Giovannetti, La poesia malgrado tutto, Castelvecchi, 2022, p. 62)

Letture, riletture, proposte di poesie dagli scaffali della mia libreria. Proverò a pubblicare una poesia al giorno, a partire da quelle già presenti nel blog, come puro e semplice invito alla lettura. 

L'immagine è un dipinto del pittore espressionista Franz Marc, Die großen blauen Pferde , Grandi cavalli  azzurri e ci accompagnerà in queste letture.

 

I geni

 

In un certo senso Napoleone doveva essere un genio,

altrimenti Goethe non l'avrebbe stimato.


Vinceva le battaglie con l'atavica forza del destino,

usando le tecniche del mondo moderno.


E riduceva in frantumi l'Europa cristiana

che poi inutilmente si cercava di ricomporre.


Tutto questo doveva essere così, e la sua energia 

era senza dubbio fuori dal comune.


Eppure la mia stima è maggiore nei confronti di Goethe

che non permise al figlio di arruolarsi nell'armata Prussiana. 

 

Persino i cammei con il profilo di Napoleone puzzano di cadaveri.  

Gli innamorati leggono "Le elegie Romane" di Goethe, fragranti di rose. 



In "... in un soffio tra gli aceri...", a cura di Paolo Ottaviani, LietoColle, 2019, p. 99 . Traduzione dall'estone di Mailis Põld.

 


 p. 98

 

 

 





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