mercoledì 6 maggio 2015

Deriva


L’autobus scompare dietro la curva
Nessun suono di passi per strada
Mi chiedo come passerà l’estate
E ho una sensazione d’abbandono
Come d’un mare umano senza porti
E qualcuno illuso che il suo guscio
Lo ripari da bordate di tempesta.
Solo negli sguardi attraversati
Solchiamo una distanza che ci scora.
  

Pieter Mulier - Tempesta sul mare




2 commenti:

  1. Sento qui l’ars poetica farsi verità (spesso amara), a infirmare l’illusione di un’aurea aetas situata qualche utopico oltre. La sento come consapevolezza del reale, ma anche come presagio e coraggiosa profezia. La sento come lotta quotidiana contro i molti demoni del nulla. La sento come vivo e sofferto invito all’apertura, alla fiducia mai cieca verso un’umanità che è, passo per passo, tutta da riconquistare. Sia pure percorrendo ancora e ancora i tanti ignoti piccoli e grandi inferni quotidiani.

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  2. Grazie per questa lettura, Antonino. Sono parole che arrivano alle visioni e al sentire che hanno generato questi versi. La mia speranza, agita e agente, è che si affronti lo scoramento con coraggio, quello delle piccole cose quotidiane, quello dell'impegno tra chi si guarda negli occhi...

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