L'articolo, Sponde mediterranee e Canti ,è apparso lo scorso 28 giugno su Un posto di vacanza , sito di Alba Gnazi e Patrizia Sardisco.
Qui ne riprendo alcune parti dedicando questi "canti dalle sponde" (cito un po' liberamente dalla prefazione di Anna Maria Curci) a un Mediterraneo di accoglienza e alla costruzione della pace.
A tutte le persone citate vanno i miei più sentiti ringraziamenti.
Metafore di pietra
Genero metafore di pietra,
roccaforti a spigolo vivo, oltre
strati di parole che trapassano
come lame taglienti i miei pensieri –
residui di avidità – prigionieri
di una cupa estranea accidia.
Abito nella mia torre d’avorio,
fortezza eletta al mio sentire,
solitudine arroccata dove lascio
aditi dischiusi ad intuire
destini di umanità contrassegnati
da composti tormenti di passioni.
Rethymno, 2018
Il tempo della poesia
La poesia costruisce monumenti
con briciole di pane,
cammina su tele argentee di ragno.
In un tempo senza ore, né giorni
tesse trame di seta…
E annoda dolori
che l’hanno scalfita,
più spesso ferita,
o anche dilaniata.
____________
In un tempo sospeso sull’essere
la poesia accorda il suo suono.
Rethymno, 2018
Nausicaa
Se approdi naufrago alla mia riva
avrai di certo vesti
e unguenti
per toglierti il sale
disseterò l’arsura
dei giorni abbacinati
stretti alla catena
delle notti insonni
e ti toglierò dai lobi
il fragore delle onde in corsa
la corsa dei venti battenti sulla prora.
Rinnegherai il tuo vagabondare
e sarai il mio dolore d’abbandono.
Se approdi naufrago alla mia riva.
Castel di Tusa, 2016
Distacco
Cosa sto cercando,
così, ancorata al distacco?
Guardo, oltre la balaustra,
l’orizzonte che si compie da solo
nell’umida sera recando echi di schiume
lontane, veli di pensieri che si levano
ed annebbiano le parole che lente,
incuranti, rispondono:
“Va bene, fermiamoci qui.”
Ci sediamo, ma abito l’assenza.
Procida, 2016
Risoluzione del dolore
Vorrei che mi avvolgessero suoni in erre-emme
cantati in un immemore fluire
che ci riconosce nei vuoti impercettibili
nel buio tra gli archetipi.
Venezia Mestre, 2011
Non ho voce
se non ascolti
e taci.
———Bianche di spuma
———le onde si rifrangono
E io in evaporare dispersa
mi trattengo
———Canto del disapparire.
Non ho volto
se il sembiante dissolto
cancelli.
———Gonfi d’acqua e pianto
———corpi in emersione
E io spuma di mare le membra
lambisco
———Sudario di speranze.
Non c’è requie
se le grida tra i flutti
non senti.
———Da deserti roventi
———esili di arsure
Il nostro fatale errare in acque
trasmigrato
———Canti del disapparire.
Tunisi, 2015
Tutte le foto sono di Giovanni Luca Asmundo, a lui il mio grazie per aver ampliato e approfondito con la sua visione la lettura delle mie poesie, per aver segnato in loro altre tracce di umanità
belle , come sempre , le tue poesie . trovo anch' io che le foto sono in armonia con il tuo pensare .
RispondiElimina