sabato 5 ottobre 2013

Nei primi grigiori d'autunno


La giornata è uggiosa, la mia finestra incornicia un Monte Leano insolitamente verde, gravato da nuvole basse che tentano di scenderne i pendii. La luce attenuata mi permette di distinguere strade di campagna, prati, oliveti, abitazioni, rocce, vigneti…  i particolari che vedo mi  fanno percepire la tangibilità del monte più concretamente del solito.
Giro il mio sguardo agli oggetti di casa e mi rendo conto di quanto siano presenti: la caffettiera sul tavolo, la tazzina ormai vuota, libri, acquerelli, incisioni, foto e minutaglie un po’ troppo stretti sul ripiano del mobile retrostante.
Quasi nessun rumore dalla piazza su cui affacciano le mie finestre, tranne il suono di una campana. E ora dei passeri che trillano. Il piccolo borgo potrebbe essere una descrizione nella pagina di un libro, l’ambientazione scelta da un autore; potrebbe ridursi a linee in bianco e nero nella scenografia di un fumetto.
Esserci e non esserci, vicino e lontano, tangibile e irraggiungibile. Presenze e mancanze. Su uquesto restiamo in equilibrio nei primi grigiori d’autunno.
 
 Vincent Van Gogh - Stanza di Arles


Vincent Van Gogh - Viale dei pioppi in autunno
 
 
Riprenderò nei prossimi giorni a parlare di stanchezze , nuove, brucianti o d'elezione che siano...

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