L’onda abbrunava sguardi
e confondeva
di fiati l’oltremare,
nero mare, nera
ritorta inedia
abbrancata ai visceri
stretti in traversate.
- Arsa la gola,
oscuro il mare d’alba-
Come barlume d’anima che colma
attese d’acqua e luce,
si propaga un raggio di speranza
nell’acqua del bicchiere dove ora
un volto muto frange
buio e arsura
per un attimo breve -un tempo
altro-
poggiato sul bancone
di un bar di Ventimiglia
fianco di nave che fa rotta
a lidi che accolgono chi giunge
ospite come fu Ulisse dei Feaci.
Il mio contributo a Una lettera a Ventimiglia
Paul Klee, Woher? Wo? Wohin? - 1940
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