mercoledì 17 agosto 2016

Acqua madre




Nei lunghi pomeriggi d’estate 
Siedono sulla riva del ruscello
Dove l’acqua straniera scorre
Impetuosa come un desiderio
Avvolte da veli e manti in varie fogge
Con varie voci rispondono
Agli schiamazzi dei bambini
O accompagnano i figli a giocare nei prati
Ferme li guardano da neri paramenti
Presenti e intangibili
Come cariatidi di se stesse
Con lo sguardo fisso in altro luogo
Ne ho vista una in disparte 
Con un velo bianco poggiare 
La testa sul petto del suo uomo
Un atto d’amore in lui
Asciugarle  le lacrime.
Dovremmo ricordare i fiumi di Babilonia
E sapere le acque sacre del Mediterraneo 



 


 Sandro Botticelli - Nascita di Venere

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