L’acqua è insegnata dalla sete.
La terra, dagli oceani traversati.
La gioia, dal dolore.
La pace, dai racconti di battaglia.
L’amore da un’impronta di memoria.
Gli uccelli, dalla neve.
Emily Dickinson
La terra, dagli oceani traversati.
La gioia, dal dolore.
La pace, dai racconti di battaglia.
L’amore da un’impronta di memoria.
Gli uccelli, dalla neve.
Emily Dickinson
Una delle poche, pochissime poesie, recitate dai miei alunni quest’anno
insieme a “Notte Santa” di Guido Gozzano e “Preghiera a Gesù Bambino” di
Umberto Saba. Poesie recitate in coralità e in continuità di voci perché
appartengono a tutti, perché dentro ci siamo tutti.
Le parole che seguono vengono dalla presentazione che ho scritto
per le loro famiglie, perché la loro presenza fosse accoglienza delle voci.
Voce dopo voce per accostarci alla bellezza di ciò che ci
circonda, al filo che lega ogni cosa e ogni essere all’altro, alla comune
esperienza di sete e spaesamento - parola pronunciata più volte dai bambini nei
giorni di preparazione a questo lavoro a sottolineare l’emergere cosciente e
stupito di nuove sensazioni che aprono il loro cuore e li fanno crescere. Voci
che sono impronta di memoria, ricordo che ci rende presente l’amore ricevuto e
che ci invita ad essere impronta d’amore per gli altri.
Voce dopo voce, come passo dopo passo, si svolge il viaggio di
Maria e Giuseppe in cerca di un luogo che li accolga nell’imminenza della
nascita del figlio. Possiamo immaginare i segni delle loro impronte nelle
strade di città, presepi presenti e
rinnovati, mentre un campanile segna le ore che trascorrono nella vana ricerca
di accoglienza
Ascolterete parole ed espressioni che suonano tipicamente
cristiane, soprattutto nella poesia “Preghiera a Gesù Bambino” di Umberto Saba.
Vogliamo pensarle come una offerta di pace: Saba stesso non era cristiano
benché fosse profondamente affascinato dalla figura di Gesù.
Con tutte le voci, degli autori e nostre intendiamo offrirvi la
poesia del Natale come nuovo inizio, nuova nascita d’amore, accoglienza e
carità. Poesia, quindi, come luogo di incontro, voce da abitare, impronta che
ci segna e ci insegna.
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